Cavatori, contadini, pescatori e marinai: questi sono gli antichi abitanti di Capoliveri, uno dei paesi più caratteristici dell’Isola d’Elba, nato come fortezza etrusco-romana, a guardia della costa e della miniera. Arroccato su un colle a 167 metri s.l.m. offre uno sguardo complessivo su buona parte dell’Isola, requisito necessario per la difesa del territorio in tempi remoti, oggi ottimo motivo per visitare il paese con i suoi bellissimi scorci.

È proprio la parola Liberum che lascia nascere tanti dubbi e leggende sul significato del nome Capoliveri. Caput Liberum: in onore di Libero, meglio noto come Bacco o Dioniso, il dio dell’ebbrezza; oppure terra di Liberti, schiavi e galeotti, che cancellavano i propri debiti con la giustizia cavando la terra del ferro. Più probabilmente con Capolivero si indicava un isola nell’isola, un promontorio staccato dagli altri comuni dalla palude del piano di Mola, oggi la zona più coltivata del paese.

Nel Medioevo Capoliveri, ricco grazie alle cave e all’agricoltura, passa sotto il dominio di Pisa e diventa la capitale dell’Elba; di questo borgo antico resta traccia nei nomi dei suoi rioni: Fosso, Fortezza, Torre e Baluardo. Le case alte e strette, che si affacciano sul perimetro esterno del paese, evidenziano ancora la struttura delle mura originarie. Gli abitanti portano traccia della fierezza e della durezza dei tempi passati, quando il borgo, come il resto dell’Elba, fu depredato dai pirati e dominato dai tanti popoli diversi che si sono contesi il territorio e le sue ricchezze: Etruschi, Romani, Pisani, Spagnoli e Francesi, fino a Napoleone che, secondo i racconti popolari, non sembra aver ricevuto un glorioso benvenuto dai Capoliveresi, testardi e liberi.

Il centro ha molto da offrire ai turisti, dai piccoli negozi tipici ai ristoranti e i locali notturni; serve un occhio attento per scoprire che pochi anni fa sulla via centrale, al piano terra, si aprivano le cantine con le botti per l’invecchiamento del rosso e del bianco da tavola e soprattutto dell’aleatico, vino dolce da meditazione, oggi così ricercato. Se accanto a qualche vecchio portone vedete ancora un anello di ferro assicurato alla parete provate ad immaginare quando i capoliveresi, andando in miniera o tornando dalla campagna, legavano l’asino vicino casa, prima che il turismo portasse un nuovo benessere.

Per chi ama il trekking e la Mountain Bike il promontorio di Calamita offre un’ampia scelta di sentieri molto panoramici ma anche nella frazione di Lacona si può scegliere tra il mare e diversi percorsi di interesse naturalistico. Con ben 35 chilometri di costa, Capoliveri annovera anche alcune fra le più affascinanti spiagge e scogliere dell’Isola d’Elba, vere e proprie pareti di roccia a strapiombo sul mare e piccole baie baciate dall’acqua limpida.

Tra i luoghi di maggior interesse si possono visitare la chiesa cinquecentesca della Madonna delle Grazie, vicino all’omonima spiaggia, la Pieve medievale di San Michele, sotto il centro storico, e La Madonna della Neve a Lacona, suggestivi testimoni della storia del paese. Il Forte Focardo, nella baia di Naregno, segna la presenza degli spagnoli, all’Elba dal 1600.

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